Che cosa sono i sogni? Te lo sei mai chiesto?
You may say I’m a dreamer, but I’m not the only one.
Cara Me Stessa,
Ho letto da qualche parte, forse su un giornale raccolto in metro, che ieri era la Giornata Mondiale dei Sogni. Quella che dedicano ai sognatori, a chi ha un sogno nel cassetto, a chi impiega tutta la vita a rincorrerli o a chi si impegna per realizzarli.
E tu, ce l’hai un sogno? Io ti confesso che ne ho tanti, forse troppi. Ho sogni dentro la testa, nascosti sotto al cuscino, chiusi in un cassetto, persi su pezzi di carta sparsi per casa. Così tanti che non mi bastano le ore della notte per sognarli tutti. Forse neanche quelle del giorno. E così sogno ad occhi aperti. Mentre cammino per strada, mentre faccio la spesa, mentre cerco di capire cosa voglio fare nella vita o chi voglio essere, mentre sono sul letto e fisso il soffitto della stanza.
Che cosa sono i sogni? Te lo sei mai chiesto? Per me i sogni sono di due tipi: quelli che facciamo di notte e quelli che ispirano e guidano le nostre azioni. A volte, coincidono con i nostri desideri, con ciò che vogliamo raggiungere a tutti i costi, con le nostre ambizioni.
Sin da bambini siamo stati abituati a credere nei sogni. Lo diceva persino Peter Pan che solo chi sogna può volare. E allora perché smettiamo di farlo quando cresciamo? Forse perché crediamo che la realtà non sia legata ai nostri sogni? Ma soprattutto, siamo ancora capaci di sognare?
C’è chi dice che i sogni siano una prerogativa degli illusi. Io credo invece che i sogni appartengano a chi ha il coraggio di crederci. A chi ogni giorno decide di mettersi in gioco per dar loro una forma. Come… Audrey Hepburn, che mangiava tulipani per sopravvivere alla fame ed è poi diventata un'inarrivabile icona di stile e una straordinaria filantropa; o J.K. Rowling, che ha trasformato il fallimento in un punto di forza e ha cambiato per sempre la storia della letteratura. Scienziate, pittrici, astronaute, sollevatrici di pesi, musiciste, potrei citarne all’infinito. Hanno pure scritto un libro sulle loro storie, sai? Storie della buonanotte per bambine ribelli, si intitola. Storie di donne straordinarie che hanno fatto la differenza, che hanno avuto il coraggio di credere in loro stesse e nei loro sogni. Cento storie, a sufficienza per aiutarci a sognare in grande.
Quindi, cara Me Stessa, ti auguro di svegliarti al mattino pensando di poter fare qualcosa in più per realizzare il tuo sogno, ti auguro di avere a disposizione cosi tanta forza, così tanta determinazione, così tanto entusiasmo e passione per crederci, tirare fuori da quel cassetto quel sogno e inseguirlo. Costi quel che costi.
Come diceva William Shakespeare, siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni. E se siamo fatti di sogni non è poi così difficile crederci, non trovi?
Ai tuoi sogni,
Con affetto.
E voi credete nei sogni? Avete dei sogni nel cassetto? Noi di EYL siamo curiosi di scoprirlo! Raccontateci la vostra esperienza, il vostro sogno più grande o semplicemente il vostro modo di credere nei sogni. Scrivete a eyl@eyleducation.it!
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