Provate a immaginare questa scena: vi trovate in una sala d’attesa vuota e l’ansia da colloquio di lavoro si sta impadronendo di voi. Tra un «non ce la farò mai» e un «adesso mi calmo» dalla stanza accanto viene chiamato il vostro nome: è arrivato il momento di sfoderare gli assi nella manica. Se però state per affrontare la fase di recruiting per Audi Sport è più probabile che a calare la scala reale sia il reclutatore davanti a voi, o meglio nelle vostre orecchie visto che il colloquio si svolgerà all’interno di una Audi R8 lanciata a tutta velocità.
“The fastest interview ever” è soltanto uno dei tanti esempi di gamification applicata alla fase di recruiting: sempre più spesso le aziende decidono di rendersi più “appetibili” agli occhi dei potenziali nuovi dipendenti creando delle situazioni in cui il colloquio diventa un momento ludico dove il candidato sente meno la pressione e, potenzialmente, si esprime al meglio delle sue possibilità. Da dodici anni Google indice un contest, il “Google Code Jam”, per trovare nuovi talenti: i partecipanti alla gara di coding hanno innanzitutto la possibilità di vincere un premio fino a 50.000 dollari, ma nel frattempo Google potrebbe mettere gli occhi su alcuni di loro e decidere di assumerli, avendo già avuto prova delle loro competenze. In Francia il servizio postale Farmapost ha pensato di utilizzare la gamification per arginare un problema di un certo rilievo: dopo il periodo di prova, circa un quarto dei nuovi dipendenti rassegnava le dimissioni, con ovvie perdite di denaro per l’azienda. Ecco da dove nasce la “Facteur Academy”, un progetto in cui i giocatori, ossia i potenziali nuovi dipendenti, vestono per una settimana i panni dell’impiegato postale in tutto e per tutto. Un esperimento che sembra aver prodotto i frutti sperati, visto che l’azienda sostiene di aver riscontrato un calo delle dimissioni del 17% (dal 25% all’8%).
Anche PwC, una delle Big4 nel campo della revisione, ha utilizzato la gamification per offrire a coloro che vogliono entrare a far parte dell’azienda, uno strumento in più per prepararsi al colloquio. L’obiettivo è migliorare la consapevolezza del brand e della mission/vision aziendale da parte dei candidati alle posizioni lavorative aperte. “Multipoly”, questo il nome del progetto, prevede due fasi: una completamente online ed una fisica. La prima porta il giocatore a rivivere virtualmente tutte le fasi del recruiting dall’invio del curriculum vitae, all’intervista fino ad arrivare all’assunzione con qualifica di internship. Tra i migliori 50 classificati (i primi 6 in classifica ed altri 6 selezionati direttamente dagli esperti della società), vengono selezionati 12 giocatori da invitare direttamente nella sede centrale di PwC. Dopo aver compiuto specifiche azioni richieste nel corso dell’esperienza, il giocatore ottiene dei punti in relazione a 5 aree di competenza: capacità di relazionarsi, visione globale, visione business, capacità tecniche e leadership. Il numero totale di punti ricevuti per ciascuna di queste aree va a formare il punteggio finale di ciascun livello di gioco. Stando a quanto riportato dall’azienda, i candidati che hanno giocato con Multipoly erano mediamente più preparati durante il colloquio reale poiché il gioco li aveva pre-educati sulla visione aziendale, sulle capacità necessarie per lavorare nella multinazionale ed in generale su come sarebbe stato il lavoro.
C’è poi chi come Heineken cerca di spiegare perché lavorare per loro sia qualcosa di veramente speciale, mettendo in piedi una campagna di recruiting travestita da una campagna di marketing decisamente non convenzionale. Con “Go Places” la multinazionale della birra propone un tour attraverso i punti salienti di una carriera in Heineken ed i veri dipendenti permettono una comprensione autentica della cultura aziendale. Lo pseudo colloquio si compone di 12 domande a tempo, dopo aver risposto a ogni quesito viene generato un profilo e successivamente il candidato può verificare le opportunità di lavoro disponibili e candidarsi per un vero colloquio.
E voi cosa ne pensate? Siete affezionati al caro vecchio colloquio o non vedete l’ora di sperimentare qualcosa di nuovo? Noi vi consigliamo di stare sempre vigili, perché il vostro prossimo colloquio di lavoro potrebbe riservarvi qualche sorpresa!
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