Una tesi di laurea è un elaborato dattiloscritto, di una lunghezza media variabile tra le cento e le quattrocento cartelle, in cui lo studente tratta di un problema concernente l’indirizzo di studi in cui si vuole laureare.
Nel 1977 il semiologo Umberto Eco in Come si fa una tesi di laurea parlava e offriva spunti di riflessione sul significato e sulle modalità stilistiche e letterarie di stesura di una tesi di laurea. Non aveva l’ambizione di spiegare un particolare metodo di ricerca scientifico; piuttosto presentava una serie di considerazioni su come si arriva a portare davanti a una commissione di laurea un oggetto fisico, prescritto dalla legge, che si suppone abbia qualche rapporto con la disciplina in cui ci si laurea. Oggi noi vogliamo parlarvi della Systematic Review.
Con questo breve articolo non vogliamo affatto sostituirci al grande scrittore ma affiancarci a lui, dare il nostro piccolo contributo, dire la nostra. Non avanziamo la pretesa di indicarvi il miglior metodo scientifico in assoluto. Abbiamo, piuttosto, la certezza di potervi offrire un’alternativa alle metodologie narrative tradizionali, spesso poco rigorose, più suscettibili e influenzabili dalla soggettività del ricercatore. Vogliamo illustrarvi una metodologia innovativa, nota appunto come Systematic Review, che potrà piacerci oppure no. In questo caso, siate come San Tommaso: provatela per crederci.
«La prima tentazione dello studente è quella di fare una tesi che parli di molte cose», che consideri ogni frammento bibliografico ricercato, che sia diversa dalle altre, che racconti qualcosa di nuovo. Il primo passo da affrontare, spesso il più difficile, è quello di scegliere un argomento e di focalizzarlo bene: avere una visione chiara di ciò che costituirà l’oggetto di indagine, scomporlo e ricomporlo, interrogandovi attraverso le fatidiche domande di ricerca e districandovi tra la miriade di fonti.
Senza dubbio, l’argomento deve rispecchiare il percorso di laurea intrapreso e, al contempo, voi stessi, le vostre passioni. Deve essere in grado di stimolare la vostra curiosità e soddisfare la vostra sete di conoscenza. Perciò partite da un’idea, da un progetto, da un sogno nel cassetto. Studiatelo e osservatelo tramite le differenti prospettive di analisi che la Systematic Review saprà concedervi.
La Systematic Review (SR) adotta un processo replicabile,
La Systematic Review si articola in cinque fasi:
1- Pianificazione e analisi della letteratura;
2- Identificazione e analisi della letteratura;
3- Estrazione e sintesi dei dati;
4- Report dei risultati raggiunti;
5- Utilizzo dei risultati raggiunti per aggiornare lo stato di ricerca.
Nulla viene lasciato al caso. Di fatto, la Systematic Review può offrire la necessaria garanzia di obiettività rispetto alle metodologie tradizionali, in quanto si basa sull’analisi rigorosa delle evidenze che scaturiscono dall’attenta valutazione della letteratura disponibile, pubblicata o non pubblicata, sull’argomento prescelto, secondo criteri di qualità unanimemente condivisi.
Tale approccio consente di acquisire la padronanza di una metodologia di lavoro per certi aspetti complessa ma, al tempo stesso, chiara, ben definita, precisa, utile e applicabile a ogni campo d’indagine. Dopotutto, riprendendo, ancora una volta, le parole di Eco: «l'esperienza di ricerca imposta da una tesi serve sempre per la nostra vita futura».
Inoltre, «a lavorare bene, non c'è nessun argomento che sia veramente stupido: a lavorare bene si traggono conclusioni utili anche da un argomento apparentemente remoto o periferico». E noi vogliamo mettervi in condizione di lavorar bene con strumenti nuovi e originali, per permettervi di trarre conclusioni da ciò che amate fare.
Pensateci. E buon lavoro!
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