Cosa vuol dire comunicare? Comunicare è mettere insieme, scambiare informazioni, conoscenze, bisogni, atteggiamenti, emozioni, percezioni tra soggetti coinvolti in un determinato contesto spazio-temporale su tematiche comuni. Deriva dal greco coinòo, ossia rendo comune, unisco, notifico. Una radice (quella del cum) che ritorna nell'etimologia latina di communico, metto in comune, condivido. Pensate che il Professor Charles Larson ha individuato ben:
Tutti noi comunichiamo. Lo facciamo in qualsiasi momento e in modi diversi: comunichiamo non solo attraverso le parole ma anche attraverso il nostro corpo assumendo, in maniera più o meno consapevole, delle posizioni che possono esprimere chiusura, dialogo, dolore, apprezzamento o qualsiasi altra emozione che l’essere umano è in grado di provare.
Comunichiamo nella nostra vita lavorativa, al telefono, parlando direttamente con una o più persone; con le e-mail, le lettere...e in mille altri modi. Tutti gli individui possono comunicare. La comunicazione è uno dei più grandi fattori di successo in ogni relazione. Solo alcuni però raggiungono l’obiettivo della comunicazione e riescono a trasmettere il messaggio. Molte persone, infatti, avvertono la sensazione di non essere ascoltate dagli altri. Come mai? Come possiamo parlare in modo efficace per fare la differenza nel mondo?.
Ecco, quindi, a voi 5 elementi a cui dovreste prestare attenzione prima di una presentazione in pubblico.
#1. La storia
Sono molti anni che sentiamo parlare di storytelling e di quanto sia importante ai fini del marketing e comunicazione. Perché ci sentiamo così legati alle storie? E perché veniamo colpiti emotivamente da esse? Le storie sono ciò che ci rende umani. Studi neurologici, effettuati attraverso risonanza magnetica, rivelano che quando siamo realmente coinvolti nell’ascolto di una storia il nostro cervello si sincronizza con il cervello dell’interlocutore, ovvero di colui che parla. Funge letteralmente da specchio. Infatti, quando raccontiamo una storia dobbiamo puntare sul coinvolgimento, primo obiettivo della nostra comunicazione verbale. È importante che il nostro interlocutore si senta letteralmente travolto dalle parole con cui scegliamo di dar vita al nostro racconto. Ma chi è l'interlocutore della nostra storia? A chi ci rivolgiamo? Il target conta! Assicuratevi, quindi, di conoscere la vostra audience: se non lo fate state diminuendo le vostre possibilità di eccellere nel discorso prima ancora di iniziarlo!
#2. Il tono di voce
Fate attenzione al tono di voce, ossia la sensazione provocata dalla voce: si tratta di uno degli elementi più influenti nella comunicazione interpersonale proprio perché racchiude una serie di parametri sonori che danno un senso, a livello cosciente o incosciente, al messaggio trasmesso. Il tono di voce può influenzare in maniera sostanziale l’efficacia, la credibilità, la forza, la memorabilità, e perfino l’interpretazione.
#3. Il timbro
Prestate attenzione al timbro, ossia il registro vocale tipico della persona, anche chiamato colore vocale. Esso è uno degli aspetti della comunicazione paraverbale maggiormente legato alla personalità: alcune ricerche hanno dimostrato come preferiamo le voci ricche, morbide, calde. Dal controllo della respirazione all’impostazione di una corretta postura: ci sono diversi esercizi che si possono fare per migliorare e modulare il proprio timbro verbale. È difficile e arduo prestare attenzione e ascoltare le persone che adottano un monotono e unico timbro vocale: ci vuole anche ritmo!
#4. Il volume
Le persone che parlano con un volume di voce basso (e magari accompagnano ciò con un linguaggio del corpo chiuso) sono spesso percepite come timide, insicure e con una bassa autostima. O al contrario, urlare durante una presentazione in pubblico può irritare l'audiece. È importante, quindi, imparare a modularlo. Cambiare il volume della voce aiuta, infatti, a variare l’intensità di quel che viene detto e ad enfatizzare alcune parole.
Per un approfondimento sui punti 2, 3, e 4 date un'occhiata a questo video:
#5. Ci sono slides...e slides.
Quante volte vi è capitato di annoiarvi mentre qualcuno vi mostrava una presentazione Power Point? Eppure consideravate l’argomento interessante. Quindi, sebbene l’argomento sia di interesse per i nostri interlocutori, non dobbiamo sottovalutare il modo in cui costruiamo le slide. Ricordate: ciò che è presente sullo schermo è altrettanto importante di ciò che non c’è. Perciò...considerate lo spazio e gli elementi da riportare: date alle slide il ruolo che meritano. Alle lunghissime liste di punti elenco e ai testi prolissi ci pensa Word. Inoltre, non sottovalutate il potere dei colori e della simmetria e andate alla ricerca di font che siano coerenti con la vostra storia.
Ancora due minuti, solo due minuti. Quando comunichiamo, facciamo una presentazione di lavoro o presentiamo un progetto, non dobbiamo ascoltare passivamente noi stessi e cullarci del suono della nostra voce ma mettere in pratica una serie di azioni che ci condurranno verso una comunicazione efficace. E quindi? Minuscole modifiche possono portare a grandi cambiamenti. Prendetevi due minuti di tempo prima di affrontare una situazione o prima di cominciare a parlare in pubblico...e ricordatevi: mostrate quello che avete da dire (e chi siete).
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