C'era una poco modesta Spotify, famosa incubatrice di musica streaming con 96 milioni di utenti Premium in tutto il mondo. E poi c'era la nostra cara vecchia amata Radio, quella che di strada, tra mille ostacoli e difficoltà, ne ha fatta tanta per arrivare fino a dove è adesso. Quella che, nonostante tutto, non ci abbandona neanche per un secondo.
Ecco, noi di Enjoy Your Learning, oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Radio, ci siamo divertite ad immaginare un vivace scambio di lettere tra le due parti: immaginate una ragazzina fin troppo ironica e poco modesta e, poi, dall'altra parte, un'anziana signora che ha fatto tesoro della sua umiltà e non ha ancora perso il suo stile unico e inconfondibile...
Insomma, nonna, vuoi davvero che mi presenti al pubblico? Non credi sia un pò troppo old style? Mi sembra quasi di partecipare a uno di quei balli delle debuttanti dei tuoi tempi, no? Voglio dire, mi conoscono tutti. Ah, adesso ho capito! Tu, mia cara vecchia nonna Radio, appartieni a un’altra epoca e certe cose non le dai così per scontate. Ok, vado incontro ai convenevoli formali e, lo prometto, cercherò di rimanere umile - papà Daniel Ek, perdonami… mi tocca!
Bene. Mi chiamo Spotify e sono la piattaforma di streaming musicale più famosa al mondo. 220 milioni di persone, ogni giorno, prima di andare a lavoro, a lavoro, dopo il lavoro, in metro, sul tram, in treno, a casa, in palestra, in macchina, ovunque e in qualsiasi momento, si affidano a me e ai miei algoritmi musicali. Sì, hai capito bene, 220 milioni di persone. Immagina se, dall'alto, qualcuno decidesse di eliminarmi dal manuale di sopravvivenza dei miei fruitori quotidiani: che presa a male sarebbe, per loro, non trovarmi più tra le app dello smartphone. Un po’ come quando ti accorgi di aver dimenticato le cuffie a casa. Incubo. Sai che la giornata inizierà male e finirà male.
Ma perché mi sto lasciando andare a questi pensieri catastrofici? Di me, proprio no, non vorrà mai liberarsi mai nessuno: conosco troppo bene i miei ascoltatori. Ho visto - e tollerato - cose che voi umani non potete neanche immaginare…lo skipping selvaggio da Sorry di Justin Bieber a Heroes di David Bowie, ad esempio. Ho inventato la Daily Mix, playlist giornaliera che mixa i brani più ascoltati, per dare un po’ di pace agli animi insoddisfatti e tormentati del mio pubblico. Ho una soluzione per ogni mood quotidiano: la playlist ‘Song to sing in the car’ per affrontare un lungo viaggio in macchina, ‘Il Caffè del Buongiorno’ quando ti svegli e non sai se il cielo ti sorride o meno, ‘No stress’ per le divanate facili, ‘Operazione Buonumore’ se hai voglia di good vibes, ‘Voglia di Sole’ quando non supporti la nebbia e il cielo grigio di Milano. E poi… si sa, ognuno di noi ha quell’amico che se ne intende davvero, di musica. Sì, ho inventato anche il Feed musicale degli amici: quando l’amico intenditore ti chiederà ‘ehi, hai sentito quel nuovo artista…’, tu risponderai ‘sì, lo conosco, l’ho scoperto grazie al tuo feed!’. Mi raccomando a non passare per degli stalker, però.
Cara nonna Radio, io, nonostante tutto, ti capisco. So che, nonostante gravi su di te un’ombra grande quanto sei continenti, tu sei ancora qui tra noi, continui a (re)esistere in un mondo dove i desideri - ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale - sono a portata di click. Chapeau, davvero, tanta stima. Però, dico solo di non prendertela più di tanto se milioni di persone preferiscono me a te: è la natura digitale delle cose...prendila con filosofia!
Baci, Spotify.
Con filosofia, dici…sai cos’è la filosofia mia cara piccola Spotify? O la usi solo per creare uno dei tuoi - come li chiamate voi? - mood. Mia piccola impertinente, sono pur sempre tua nonna! È così che mi ringrazi? Te lo concedo perché so quanto bene tu faccia alla gente e so di averti insegnato ad essere quella che sei. Tutti hanno bisogno di te…ma oggi non credi sia il caso di avere un pò di rispetto per questa povera vecchietta?
Buon compleanno a me, dovrei dire. Eppure non sono nata oggi. Alcuni mettono ancora in dubbio la mia data di nascita o gli anni che porto (li porto davvero bene, per essere un’anziana signora che sta per compiere un secolo, non è vero Spoty?). Che colpo al cuore per il mio povero babbo. Era un radiotelegrafo e non ha avuto vita facile. Gli sono riconoscente, e dovresti esserlo anche tu con me, mia cara.
Viva la radio! Viva il dialogo! Viva la tolleranza! Viva la pace! Ma cosa è questo baccano? Sento voci fuori dalla finestra…perché urlano tutti? Sono troppo vecchia per partecipare ancora a manifestazioni, guerre o rivolte in piazza. Ne ho fatte così tante…e loro in fondo lo sanno! Perché mi chiamano, Spotify? Non è il mio compleanno. Forse dovrei affacciarmi alla finestra. Ah, che sbadata…oggi è il 13 Febbraio.
Sto perdendo colpi. Mi ero dimenticata della festa in mio onore organizzata dalle Nazioni Unite. A quanto pare hanno ancora bisogno di me. Aiutami a vestirmi, Spotify. Il mio abito più bello, prendi quello adatto alle grandi occasioni, magari bianco, non so quanto ancora possa durare tutto questo. Voglio essere bella. Ah, lascia stare quelli che ho indossato quando ho annunciato e gridato al mondo intero la fine delle due Grandi Guerre. Tempi duri, quelli!
Credo che voi giovani, e lo dico anche a te Spotify, abbiate dimenticato quello che abbiamo passato, quello che le nostre orecchie hanno ascoltato e i nostri occhi hanno visto. Tante sofferenze, tanto dolore, tanto male e mi rammarico quando sento quello che sta accadendo, oggi. La memoria del passato dovrebbe servire a ricordarci di non commettere quegli errori che abbiamo pagato a caro prezzo. Fanne tesoro, Spoty. Usa il tuo potere e la tua forza per far comprendere a tutti che non esistono barriere, non devono esistere muri. Non si può dividere il cielo.
Devi sapere che quando ero piccola mi hanno tenuta in ostaggio, c’era chi scriveva i miei discorsi e passava al setaccio ogni mia parola, programma, intervento. Mi hanno usata per scopi - e Dio sa cosa sono stati capaci di fare - che a sol ricordo mi trema tutto, per sino la voce - e tu lo sai quanto sia importante per me, la voce! Ma ho lottato tutta la vita per promuovere la libertà di espressione, di parola, di confronto, di partecipazione. Ho unito generazioni, ho oltrepassato confini, ho portato messaggi di pace in ogni angolo della terra, nonostante le difficoltà dei miei tempi. Lì fuori, lo sanno! È per questo che oggi festeggiano, vero? Dialogo, tolleranza, pace - stanno urlando.
Tu sei ovunque, Spotify. E ne sono felice. Potresti fare davvero grandi cose. Io mi accontento di essere ancora in quei luoghi in cui si consuma l’amore, o forse dovrei dire…la vita. Mi basta anche stare in silenzio.
Hai un grande potenziale, mia cara piccola Spotify. Hai preso da me, dopotutto! Anche tu hai il potere di unire le persone. Non sprecarlo e ricordati ancora una volta…non si può dividere il cielo.
Tua nonna, la cara vecchia Radio.
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